trattamento stenosi carotidea
trattamento stenosi carotidea

Come scegliere il tipo di intervento per la cura degli aneurismi della stenosi carotidea

La scelta di un trattamento di una stenosi carotidea avviene secondo tre criteri principali: il grado di stenosi, la morfologia della placca e la sintomaticità eventuale della lesione.

 

 stenosi carotidea
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Trattamento chirurgico della stenosi carotidea

Il trattamento chirurgico della stenosi carotidea può essere effettuato in anestesia locale o generale. Il chirurgo pratica un’incisione verticale a livello del collo ed una volta ottenuto il controllo dei vasi arteriosi, apre l’arteria carotide interna, pratica un’endoarteriectomia (rimozione della placca) e sutura l’arteria in modo diretto o mediante l’interposizione di un frammento protesico (patch) in allargamento. A volte è necessario confezionare un bypass. Durante la fase di rimozione della pacca, il passaggio del sangue a livello dell’arteria carotide è interrotto. Esistono diverse metodiche che vengono messe in pratica per proteggere il cervello da insulti ischemici durante l’intervento. Le complicanze sono rare, ma esistono nonostante la messa in opera di adeguati sistemi di sorveglianza intra e perioperatori. Le più importanti sono le complicanze neurologiche (inclusi insulti ischemici cerebrali transitori o definitivi come l’ictus) e quelle cardiologiche.

Trattamento endovascolare della stenosi carotidea

Il trattamento endovascolare della stenosi carotidea consiste nel trattamento della placca carotidea passando all’interno dell’arteria. Si pratica una puntura all’inguine, a livello dell’arteria femorale, e si arriva, con guide e cateteri, a livello dell’arteria carotide interna da trattare. Si impianta uno stent (retina di metallo) e la placca viene schiacciata alle pareti mediante un’angioplastica (gonfiaggio di un palloncino all’interno dell’arteria). Ha il vantaggio di essere un intervento meno invasivo rispetto a quello chirurgico. In mani esperte garantisce risultati simili al trattamento chirurgico, ma con grande attenzione all’accurata selezione dei pazienti da candidare a questa metodica, in base a diversi fattori anatomici e clinici.